La mia esperienza nel Gruppo Balint (M. Rocca)

Questo è il quarto anno che frequento il Gruppo Balint guidato dal dott. Ferrari a Saronno. Attualmente il gruppo è costituito da otto colleghi oltre al leader e al co-leader.

Ci incontriamo tutti i mercoledì sera dalle nove alle 10 e trenta. A turni assolutamente liberi, imprevisti e imprevedibili il collega che ne ha necessità espone il proprio caso.

Il momento dell’esposizione è cruciale.

In breve bisogna far intuire al gruppo il proprio cruccio, la propria difficoltà, avendo cura di non trascurare nella descrizione degli eventi quei particolari, magari minori, che permetteranno poi ai colleghi di ricostruire a ritroso la dinamica della relazione di quel medico con quel paziente.

Ecco che le esperienze di noi medici con i nostri pazienti diventano delle “storie” ricche tanto di elementi clinici quanto di elementi umani cioè relazionali. Storie più o meno lunghe, complesse o semplici, ma comunque definite da determinati personaggi principali e secondari e da un concatenarsi di eventi, che ne costituisce la trama. La difficoltà della discussione sta nel riuscire ad intuire il carattere dei personaggi, ad afferrare la trama e a scovare per ogni episodio i momenti, le azioni, i sentimenti in cui maggiormente si esplicita la relazione medico-paziente.

Il grande fascino delle serate è dunque nel raccontare, nell’ascoltare il racconto e poi nel cercare di riscriverlo secondo la propria esperienza e sensibilità, o meglio, come ci suggerisce spesso il nostro leader, cercando di metterci “nei panni del collega”. Questo permette di analizzare i fatti da diversi punti di vista, o meglio i “panni” del collega vengono indossati da figure diverse tra loro con risultati estetici anche estremamente contrastanti.

Per chi porta il caso il vedere i propri “panni” addosso ad altri attua una possibilità di valutarne con serenità lo stile e la foggia. Ogni volta è come scrivere a più mani un altro capitolo di un lungo e infinito libro e, con il tempo, senza che quasi ci si accorga, tutto questo diventa anche un raccontarsi… ognuno ne esce arricchito.

Marina Rocca
Medico Medicina Generale

 

Print Friendly, PDF & Email