Dopo dieci anni di attesa (E. Tosi)

Sono medico di famiglia da circa 12 anni e ho conosciuto i Gruppi Balint il primo anno di corso della Facoltà di Medicina a Milano. Mi ero iscritta al corso di Psicologia del prof. Cesa Bianchi che aveva parlato a noi studenti di questo tipo di approccio ai pazienti, consigliandoci di leggere il libro ‘Medico, paziente e malattia’ di M. Balint. Fui subito molto interessata all’argomento, lessi il libro, ma non potei frequentare gli incontri perché non avevo ancora contatto con i malati. Avrei dovuto aspettare il quarto anno. Poi, presa dagli studi, trascurai questa opportunità. Qualche anno fa, durante un corso di aggiornamento della ASL, mi fu proposto di approfondire la conoscenza di questi gruppi. Colsi al volo l’occasione che attendevo da anni.

A tutt’oggi sono al quinto anno di frequenza. L’impegno è intenso: una volta la settimana. Ma il confronto con i colleghi, che stanno vivendo problemi lavorativi e di rapporto con i pazienti, molto simili ai miei, mi è stato ed è di grande aiuto. Ciò che più mi stupisce è che il gruppo è costituito da medici, ciascuno con un approccio al paziente molto diverso dagli altri. Ciascuno ha il proprio personale modo di rapportarsi coi propri pazienti, ma questa diversità è da me sentita come una grande ricchezza. Sento che, nel mio lavoro quotidiano, ho acquisito una maggiore sicurezza proprio sotto l’aspetto relazionale. Aspetto il mercoledì, giorno dell’incontro, sempre con la certezza che potrò cavarne qualcosa di utile.

 

Elena Tosi
Medico Medicina Generale

 

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